IMG_20170717_020225-1Con lo studio-spettacolo di luglio si è concluso anche il primo anno della Scuola Sperimentale di Teatro di Zahr Teatër. In questi sette mesi effettivi di lezioni giornaliere ho avuto modo di comprendere moltissimi principi sull’arte dell’attore, così come di affinare il mio metodo pedagogico e registico. E’ stata una scuola anche e soprattutto per me che l’ho diretta.
Durante questo periodo hanno transitato circa 30 allievi, abbiamo prodotto tre spettacoli, di cui due originali, poiché si deve imparare l’arte facendola, e ci siamo affinati molto sull’improvvisazione teatrale dedicandoci due mesi interi. Essenziale è stato anche lo sviluppo di un’etica del lavoro, che considero alla pari o addirittura superiore al mestiere stesso.
L’unica vera mancanza è stata la documentazione di tutto quello che abbiamo fatto, sia fotografica che filmica, e anche il mettere nero su bianco le riflessioni, le scoperte, le conferme e le smentite dei nostri esperimenti. Nel periodo che segue, quindi, durante la pausa che ci separa da ottobre, mese in cui dovrebbe iniziare il secondo anno, tenteremo di dare una forma scritta a tutto quel sapere che ormai risiede incorporato nella carne. Un sapere che per essere davvero compreso e poi spiegato abbisogna di un distaccamento e di una sintesi scritta, sebbene il noto problema della scrittura sia quello di non riuscire a definire la pratica se non per chi ne ha già fatto esperienza. Consapevole di questo limite, e consapevole che quel che scrivo servirà in prima istanza a me stesso, mi accingo a riversare, per ora in modo confuso e sparso, tutto quello che potrò definire attraverso la scrittura. Com’è giusto seguiranno molti aggiustamenti, correzioni e riscritture. Un po’ come nel fare teatro.

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