Tre naufraghi su una zattera in mezzo al mare, senza più cibo.

Inizia così questa tragicommedia in un atto unico di Sławomir Mrożek, drammaturgo polacco contemporaneo.
Ci siamo serviti del suo testo come materiale didattico per comprendere la relazione tra parola e verità, tra testo scritto e organicità nell’interpretazione. Un testo di teatro “di parola” per tentare di rispondere alle seguenti domande: Come essere veri in scena, come essere credibili? Come fare “nostre” le parole di un altro? Come dare vita e forma fisica alle parole scritte di un autore?

Contemporaneamente abbiamo voluto abbozzare una riflessione sul teatro di oggi. Un mestiere nel quale “le provviste sono completamente esaurite” e tocca mangiarsi a vicenda per sopravvivere. Una metafora che prende forma nella trasposizione scenica di Mateo Çili, attore regista e pedagogo della Scuola Sperimentale di Teatro di Zahr Teatër.

Lo spettacolo, della durata di 40 minuti essendo per sua natura un materiale che serve a scopi didattici, al quale abbiamo dedicato poco più della metà delle ore mensili della scuola (dunque circa 70 ore, assolutamente impossibili per realizzare uno spettacolo) non ha la pretesa di essere “compiuto”, bensì un “work in progress”, dicitura che non vuol nascondere i diffetti di un lavoro ancora in piena fase di realizzazione e ricerca, bensì vuol mostrare il punto del lavoro al quale siamo arrivati, e contemporaneamente “servirsi” del pubblico come parte integrante del processo pedagogico, in aiuto degli attori, i quali si devono confrontare immediatamente con gli spettatori per comprendere nella pratica la differenza e la distanza tra quello che hanno imparato e compreso, e quello che possono fare concretamente in scena.

Prima messa in scena: gennaio 2016, Milano. Attori: Alice Bossi, Alice Paravati, Sofia Pavanello Decaro, Arianna Romano, Gianmaria Marrara, Lorena Leuzzi, Elena Aziani, Vittoria Calvi. Costumi: Zahr Teatër. Drammaturgia: Slawomir Mrozek. Produzione: Zahr Teater. Regia: Mateo Çili.