Moduli di studio della Scuola Sperimentale di Teatro di Zahr Teatër

La Scuola Sperimentale di Teatro di Zahr Teater non vuole essere una scuola esclusiva ma inclusiva, per questo motivo abbiamo deciso di suddividere l’anno scolastico in moduli specifici, aree tematiche del mestiere teatrale raggruppate da princìpi comuni, creando sopra di essi uno spettacolo ogni mese che ne dimostri nella pratica i risultati ottenuti dallo studio in sala.

Questi moduli sono quindi frequentabili anche singolarmente, per chiunque voglia approfondire solamente una specifica branca, sebbene facciano parte di un percorso ideale in crescendo che va affrontato dal principio alla fine.

Ogni modulo equivale a un ciclo mensile, ovvero 100 ore di lezione. La suddivisione è la seguente:

1° modulo: 29 ottobre – 25 novembre 2018
La drammaturgia dell’attore e la costruzione del personaggio

Come nasce un personaggio? Come si muove, come parla, qual è il suo ritmo interno? E poi, com’è vestito, truccato, pettinato? E come interagisce con gli altri personaggi e con lo spazio? Come si fa per ottenere delle azioni organiche e piene di logica e coerenza? Queste sono le domande alle quali tenteremo di dare risposta durante questo modulo.

 

2° modulo: dicembre 2018
Il testo drammaturgico e la parola teatrale

L’approccio alla parola scritta per uno studente di recitazione è oggi tra le condizioni più importanti per poter diventare un attore completo. La voce è la più sottile cartina tornasole della verità scenica. Lavoreremo sulla struttura della frase drammaturgica, l’analisi del testo, l’intenzione, la verità e organicità della parola detta e la sua interazione e simbiosi con lo spazio scenico, i compagni e le azioni fisiche.

 

3° modulo: gennaio 2019
L’improvvisazione teatrale e le sue regole

Improvvisare significa etimologicamente “agire non sapendo prima”. Questo concetto riflette tutti i princìpi del teatro puro e della recitazione, così preziosi per l’attore; l’improvvisazione è altresì una fucina produttiva di materiale teatrale da utilizzare dopo una successiva raffinazione, nella creazione di uno spettacolo.
Non di meno aiuta a mettere a fuoco i “difetti” degli attuanti facendo emergere immediatamente problemi fisici come manierismi, cliché, movimenti non organici, ma soprattutto problemi di ordine emozionale: paura, vergogna, imbarazzo, difficoltà di relazione. Durante questo modulo comprenderemo a chi può servire, a cosa può servire e come rendere efficace l’improvvisazione teatrale a seconda dei nostri scopi specifici.


4° modulo: febbraio 2019
Il monologo teatrale e la sua logica

Il monologo è differente da una struttura drammaturgica a più personaggi. Capiremo cosa lo rende un mondo a sé stante, da abitare come un monolocale. Lavoreremo sulle azioni fisiche, sull’utilizzo dello spazio e sulle interazioni con gli oggetti di scena comprendendone l’importanza nella struttura del testo.

 

5° modulo: marzo 2019
La scrittura drammaturgica e la messa in scena di un testo

In un mondo di produzione teatrale incentrato sempre di più verso la struttura attore-autore, serve più che mai avere l’idea di come si scrive un testo per la scena, capendo le differenze tra testo letterario e testo drammaturgico. Serve poi mettere alla prova della scena il testo scritto per valutarne la tenuta.

 

6° modulo: aprile 2019
Il lavoro sulla maschera: costruzione e utilizzo scenico

La maschera, uno strumento antichissimo a fianco del teatro fin dai tempi più remoti, può aiutarci anche oggi a dire quello che l’attore da solo non può dire. Capiremo come si costruisce concretamente una maschera, ne conosceremo la storia e comprenderemo quali sono i princìpi che regolano il suo utilizzo scenico e le differenze che questo comporta nella fisicità e vocalità dell’attore.

 

7° modulo: maggio 2019
L’utilizzo coreografico del ritmo come principio scenico

Stanislavskij, nel suo “Il lavoro dell’attore” diceva: “Se solo potessi avere una compagnia dotata di un senso del ritmo assoluto, chissà che cose non si potrebbero fare”. Anche a Zahr Teatër il concetto di ritmo è essenziale per un attore che si vuole definire tale. Lavoreremo sul puro ritmo musicale, incorporandolo in movimenti e azioni precise capendo come il ritmo possa creare e dettare nell’attore e nel pubblico sensazioni ed emozioni.

 

8° modulo: giugno 2019
L’attore cantastorie, il lavoro su miti, favole e leggende

Studieremo il lavoro dell’attore come narratore di fiabe, confrontandoci su antiche storie di dervishi e monaci zen, in un lavoro dove la sola voce e pochi semplici movimenti riescono a evocare un intero mondo popolato di spiriti antichi e chimere. Studieremo come l’attore può farsi da parte per lasciar fluire il racconto.

 

9° modulo: luglio 2019
L’attore regista di se stesso e la scrittura drammaturgica collettiva

Per l’ultimo mese di scuola, che è anche idealmente il nono mese, come il tempo che occorre per la formazione e la nascita di un nuovo essere umano, comprenderemo come possono riuscire degli attori, che a questo punto del percorso dovrebbero aver ritrovato la propria “bambinanza”, se lasciati in autonomia, fare uso di tutto quello che hanno imparato per autogestirsi in un progetto di scrittura e messa in scena autonoma, partendo da un tema concordato.