capre

C’era una volta, tanto tempo fa, un popolo mite e ignorante che viveva in maniera barbara e insulsa, senza sapere nulla del mondo e delle leggi che lo governano. Questo popolo era comandato da governanti della stessa fattura: ignoranti come loro, ma poiché erano al potere, la mitezza di questi pochi si era trasformata in arroganza.

I giorni passavano tranquilli, ma una certa mattina, quando il sole era ormai alto, successe una cosa che nessuno aveva mai visto prima. Piano piano, in pieno giorno, il sole, che portava calore e benessere a tutta la terra, stava iniziando a oscurarsi. Allora nessuno di questi ignoranti sapeva cosa fosse un’eclissi, né tanto meno il funzionamento di questo antichissimo fenomeno naturale.

Tutti si allarmarono e furono presi dal panico, anche perché per le strade giravano i pettegoli, quelli che noi oggi potremmo equiparare ai nostri giornalisti, ignoranti se possibile ancor più degli altri, che iniziarono a gridare alla fine del mondo.

Ma quelli più impauriti di tutti furono i governanti. Essi crederono che il sole si stesse spegnendo come punizione divina per tutte le malefatte e le ruberie che avevano commesso da quando erano al governo. Già si raffiguravano castigati dai demoni infernali nella pubblica piazza, che con le loro code appuntite li flagellavano, ignudi, fino alla sopravvenuta morte, tra le risa di scherno del popolo, per poi trascinarli all’inferno dove avrebbero pagato per l’eternità per i crimini commessi contro i loro simili.

Non potevano reggere all’idea di questo pensiero, così raccolsero quella poca arroganza che era loro rimasta, e con l’aiuto delle guardie armate, ordinarono alla popolazione di chiudersi nelle proprie case e non uscire. Intanto il sole si faceva sempre più flebile man mano che il tempo passava.

I governanti convocarono tutti i consiglieri alla loro corte, e ciascuno propose una soluzione per questa improvvisa catastrofe.

C’era chi diceva che servisse fare dei sacrifici umani al sole perché si cibasse del sangue e risorgesse di nuovo, ma questa opzione fu scartata, ma solo per non creare rivolte.

C’era chi diceva che si dovesse pregare tutti insieme fino a che le divinità non avessero ascoltato, ma non ce n’era il tempo: nessuno sapeva quanto veloce viaggiassero le preghiere e non c’era la sicurezza che effettivamente le divinità avrebbero preso in considerazione le richieste, visti anche i trascorsi poco lodevoli del governo.

E così tutte queste proposte furono scartate una dopo l’altra, mentre il sole si stava oscurando del tutto. Incapaci di una soluzione, i governanti si stavano preparando a ricevere la propria punizione divina.

Intanto, alcune capre di montagna, approfittando della quiete, erano scese in città per cibarsi dell’avena che era stata abbandonata dai contadini nel fuggi-fuggi generale. Un gran gregge di capre, sporche e pelose, iniziarono a mangiare fregandosene dell’eclissi, e una volta sazie, quando il sole era ormai basso, tornarono per i sentieri, passando davanti ai palazzi del governo, dove i ministri erano ormai scesi in strada assieme a tutto il parlamento, chiedendo perdono al cielo.

Le capre, alla vista dei governanti si fermarono di colpo, forse credendo di aver incrociato un gregge di loro simili, e in un gesto fisiologico automatico che serve a segnare il territorio, cagarono tutte all’unisono davanti al parlamento, per poi andarsene belando stizzite.

In quell’esatto momento, mentre la merda di capra si posava a terra con il suo caratteristico suono e odore, come per miracolo l’eclissi che era arrivata al suo picco, iniziò naturalmente a calare, riportando di nuovo la luce del sole come tutti la conoscevano.

I governanti cominciarono a gioire al pensiero che tutto fosse passato e che avrebbero potuto continuare a rubare e sfruttare la popolazione senza venire puniti. Ma siccome erano molto ignoranti, loro e in particolar modo i loro consiglieri, collegarono la scena delle capre con il ritorno del sole.

Adunarono la popolazione e spiegarono vantandosene con arroganza, com’erano riusciti dall’alto della loro intelligenza a scongiurare il pericolo. Per questo furono portati in trionfo per molti anni a venire, sulle spalle di quel popolo ignorante che continuarono a sfruttare fino alla fine.

La voce si sparse presto ovunque, ed è per questo motivo che a ogni eclissi successiva, in quel paese e anche nei paesi circostanti, si fanno passeggiare le capre di montagna, rigorosamente sporche e pelose, dando loro da mangiare avena e facendole passare davanti al parlamento con i ministri e i parlamentari ad attenderle, in attesa che caghino al buio.

Da quel fatidico evento, in tutti i libri di scienza di tutto il mondo c’è scritto che l’unico rimedio all’eclissi di sole, è senza alcun dubbio la merda di capra.

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