Da due anni Zahr Teatër – Teatro popolare di ricerca, ha aperto il proprio training teatrale a chiunque sia a digiuno di allenamento fisico e interessato a un lavoro di superamento dei propri limiti espressivi, sia fisici che mentali. Lo abbiamo fatto per due ragioni sostanziali. Abbiamo notato nel corso
Strigliata agli attori dopo lo spettacolo
Discorso del 17 marzo 2019, a riguardo dello spettacolo di teatro di strada Non è possibile che l’attore si faccia guidare dalle condizioni meteorologiche. Se c’è il sole e la luce allora va bene, se non c’è il sole e la luce allora non va bene? Quello che è successo ieri
L’Oriente, il silenzio e la tecnica dell’attore.
Discorso del’11 marzo 2019 È molto importante andare a vedere dimostrazioni e spettacoli, come fossero lezioni di messa in pratica della teoria. È assurdo per un attore non conoscere le discipline orientali. Tutti i grandi maestri, i registi, i pedagoghi teatrali, da Stanislavskij in poi hanno rivolto lo sguardo a
L’importanza di educare se stessi
Oggi si inaugura questa nuova rubrica nata dalle trascrizioni di vari discorsi spontanei tenuti durante il terzo anno della Scuola Sperimentale di Teatro. Si affrontano di volta in volta problemi generali dell’essere umano-attore così come situazioni interne alla scuola che fanno emergere problematiche universali. La parola parlata rispetto a quella
“Meditare in azione”: lentezza e precisione nel quarto anno della Scuola Sperimentale di Teatro di Zahr Teatër
Sono aperte le candidature per il quarto anno della Scuola Sperimentale di Teatro di Zahr Teater per il 2019-2020. Quest’anno che sta per iniziare avrà come principio cardine la sperimentazione dei concetti di lentezza e precisione applicati al mestiere dell’attore e all’artigianato teatrale. Nei primi tre anni l’oggetto della nostra
Monologhi alternativi: L’ultima lettera di Nicola Sacco
Mio carissimo figlio e compagno, sin dal giorno che ti vidi per l’ultima volta ho sempre avuto idea di scriverti questa lettera: ma la durata del mio digiuno e il pensiero di non potermi esprimere come era mio desiderio, mi hanno fatto attendere fino ad oggi. Non avrei mai pensato
Monologhi alternativi: Carmelo Bene, “Monologo della madonna”
Ci sono cretini che hanno visto la Madonna e ci sono cretini che non hanno visto la Madonna.Io sono un cretino che la Madonna non l’ha vista mai. Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla. San Giuseppe da Copertino, guardiano di porci, si faceva le ali frequentando
Il teatro è un ragazzino di tredici anni che vende giornali per strada
Il teatro è quello al centro.¹ Qualcuno potrebbe raffigurarsi il teatro come un saggio dalla barba bianca seduto in poltrona, forte della sua vecchiaia e portatore di un’esperienza millenaria, il quale dall’alto della propria vita già vissuta osserva silenzioso e benevolo noi che tentiamo di servirlo al meglio. Invece più
Monologhi alternativi: La preghiera di un clown
Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo. Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli
Attori di parole e attori di cose
Sull’uso della dizione nel teatro e il recupero dei dialetti come organicità della parola La dizione, o come direbbero a Roma gli attori che hanno frequentato le accademie: “l’addizione”. Non si tratta di matematica ma semplicemente di parlare in maniera corretta la lingua italiana. Il problema della lingua italiana, però,